Navigare tra i cambiamenti: le nuove regole per la cittadinanza italiana
27 Febbraio 2024
L’acquisizione della cittadinanza italiana rappresenta un percorso di grande rilevanza e complessità, intriso di normative legali e requisiti specifici. La cittadinanza non è soltanto un atto burocratico, ma una dimensione che conferisce diritti, doveri e appartenenza a una comunità nazionale. Nell’attuale panorama normativo, comprendere le leggi in evoluzione e navigare attraverso le procedure diventa cruciale. In questa breve introduzione, scritta in collaborazione con l’Avvocato Pitorri, esploreremo l’importanza della cittadinanza italiana, analizzando le sfide e le modifiche normative con l’obiettivo di gettare luce su un percorso che va al di là della mera formalità legale.
Che cos’è la cittadinanza italiana?
La cittadinanza italiana, afferma l’Avvocato Pitorri, costituisce uno status giuridico che conferisce la pienezza dei diritti civili e politici secondo l’ordinamento giuridico italiano.
L’acquisizione automatica della cittadinanza italiana
L’acquisizione della cittadinanza avviene automaticamente in diversi scenari:
- Ius Sanguinis. La cittadinanza italiana è attribuita automaticamente per nascita da genitore italiano, seguendo il principio dello “ius sanguinis”. Ciò implica che un bambino è considerato italiano se almeno uno dei genitori è cittadino italiano.
- Nascita sul territorio italiano. Un bambino nato in Italia da genitori ignoti, apolidi o stranieri provenienti da Stati che non prevedono la trasmissione automatica della cittadinanza al figlio nato all’estero, acquisisce la cittadinanza italiana. Inoltre, viene riconosciuta la cittadinanza per nascita al figlio di ignoti trovato nel territorio italiano, a meno che non sia dimostrato il possesso di un’altra cittadinanza.
- Adozione. Il minore straniero adottato da un cittadino italiano acquisisce automaticamente la cittadinanza italiana.
- Riconoscimento o dichiarazione giudiziale della filiazione. Se un cittadino italiano riconosce un figlio minorenne successivamente alla nascita, quest’ultimo acquisisce automaticamente la cittadinanza italiana. Nel caso di un figlio maggiorenne, conserva la sua cittadinanza originaria, ma ha il diritto di optare per la cittadinanza italiana entro un anno dal riconoscimento, dalla dichiarazione giudiziale o dalla dichiarazione di efficacia del provvedimento straniero.
- Acquisto o riacquisto della cittadinanza da parte dei genitori. Il figlio minore di chi acquista o riacquista la cittadinanza italiana ottiene direttamente la cittadinanza purché conviva in modo stabile ed effettivo con i genitori.
Come fare richiesta della cittadinanza italiana?
Invece, ha continuato l’Avvocato Pitorri, l‘ottenimento della cittadinanza italiana può avvenire attraverso diverse modalità:
- Acquisto volontario. Un individuo straniero o apolide, nato in qualsiasi luogo, può richiedere la cittadinanza italiana nel caso in cui uno dei genitori (o ascendenti fino al secondo grado in linea retta) sia stato cittadino italiano per nascita. Questa richiesta è subordinata al soddisfacimento di specifici requisiti, tra cui il servizio militare nelle forze armate con dichiarazione preventiva di volontà di acquisire la cittadinanza italiana, l’assunzione di impiego pubblico alle dipendenze dello Stato (anche all’estero) con analoga dichiarazione di intenti, oppure la residenza legale in Italia per almeno due anni al compimento dei 18 anni con dichiarazione di volontà di acquisizione della cittadinanza italiana entro un anno dal raggiungimento della maggiore età.
- Nascita sul territorio italiano da genitori stranieri. Un individuo nato in Italia da genitori stranieri può richiedere la cittadinanza italiana dopo aver compiuto 18 anni, a condizione che abbia risieduto legalmente e ininterrottamente in Italia fino a quel momento.
- Matrimonio o unione civile. La cittadinanza italiana può essere richiesta anche attraverso il matrimonio o l’unione civile con un cittadino italiano, seguendo le procedure stabilite dalla normativa vigente.
- Residenza (c.d. “naturalizzazione”). Un’altra modalità per ottenere la cittadinanza è attraverso la residenza, nota come “naturalizzazione”. In questo caso, l’individuo deve dimostrare di aver risieduto legalmente in Italia per un periodo determinato di tempo, conformemente alle disposizioni normative in vigore.
Queste diverse vie di accesso alla cittadinanza italiana riflettono una serie di condizioni e requisiti, ognuna delle quali è delineata per garantire un processo equo e conforme alle leggi italiane.
Come fare rchiesta della cittadinanza italiana?
Il procedimento di richiesta della cittadinanza italiana per gli stranieri è ora esclusivamente disponibile online attraverso il portale del Ministero dell’Interno, accessibile al link www.portaleservizi.dlci.interno.it. A partire dal 18 giugno 2015, questa è diventata l’unica modalità di presentazione ammessa.
Per avviare la procedura, ha evidenziato l’Avvocato Pitorri, lo straniero interessato deve registrarsi sul portale, utilizzando il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) per i residenti in Italia. Una volta completata la registrazione, lo straniero compila telematicamente il modulo di domanda, inserisce i dettagli relativi alla marca da bollo e allega elettronicamente tutti i documenti richiesti nelle apposite sezioni del modulo.
Dopo la registrazione, al richiedente viene fornito un numero di pratica che gli consente di monitorare lo stato di avanzamento della sua richiesta attraverso il portale dedicato, dove sarà anche avviata l’istruttoria. Una volta presentata la domanda, lo straniero può visualizzare tutte le comunicazioni inviate dalla Prefettura tramite il portale, inclusa l’accettazione della richiesta, l’avvio del procedimento e eventuali irregolarità nella documentazione allegata. Questo approccio online mira a semplificare il processo e a garantire una maggiore trasparenza nella gestione delle richieste di cittadinanza italiana.
Le nuove regole per il conseguimento della cittadinanza
Il Decreto Sicurezza e Immigrazione, emanato con il Decreto Legge n. 113 del 2018 e successivamente convertito nella Legge n. 132 del 2018, è una normativa introdotta dal precedente Governo che è diventata operativa il 5 ottobre 2018. Tra le sue disposizioni, il Decreto ha impattato sulle procedure di ottenimento della cittadinanza italiana, estendendo il periodo per la conclusione dei procedimenti di riconoscimento della cittadinanza per matrimonio e naturalizzazione da 24 a 48 mesi.
Questa estensione, ha spiegato l’Avvocato Pitorri, si applica ai nuovi procedimenti, alle pratiche già presentate e ai procedimenti in corso alla data di entrata in vigore del Decreto. Un ulteriore requisito introdotto dal Decreto per l’acquisizione della cittadinanza riguarda la necessità di dimostrare una conoscenza adeguata della lingua italiana, non inferiore al livello B1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue (QCER).
I richiedenti, ad eccezione di coloro che hanno sottoscritto l’accordo di integrazione o che sono titolari di permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, devono attestare il possesso di un titolo di studio rilasciato da un istituto riconosciuto dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale o dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, oppure fornire una certificazione da un Ente certificatore riconosciuto dal MAECI o MIUR.
Inoltre, il contributo richiesto per gli atti relativi alla cittadinanza italiana, istituito nel 2009 nel contesto del “Pacchetto Sicurezza” durante il Governo Berlusconi, è stato aumentato da 200 a 250 euro. Il Decreto introduce anche la possibilità di revocare la cittadinanza a chi l’ha ottenuta, nel caso in cui sia condannato definitivamente per reati legati al terrorismo. Tale revoca può essere effettuata entro tre anni dalla condanna definitiva, mediante Decreto del Presidente della Repubblica su proposta del Ministro dell’Interno.